Sarno - Alle 10 di ieri mattina grosse fiamme si sono sprigionate in un capannone in via Ingegno ove si svolgeva la separazione per tipologia dei rifiuti prodotti dalla raccolta differenziata. Sono intervenuti autopompe dei VV.FF da Sarno, Nocera, Salerno e Napoli perchè dopo aver esaurirto la grossa cisterna da 15mila litri di cui il capannone è dotata come misura di sicurezza, si sono accorti che la pressione dell’acqua nelle manichette non era sufficiente e quindi si è dovuto ricorrere a grosse autopompe provenienti da fuori. Va notato che l’intera area PIP in cui è localizzato lo stabile, in costruzione da quasi un ventennio, è ancora priva di manichette antincendio pubbliche.

Va registrato che ci sono stati momenti di tensione tra giornalisti, fotoreporter e strani personaggi, i quali hanno aggredito prima verbalmente e poi con spintoni i cronisti. Non si sa chi siano questi personaggi, ma ciò conferma ancor di più cosa e chi ruotano attorno al business dei rifiuti.

Alle 17 di questo pomeriggio i pompieri erano in piena attività e non sapevano ancora quanto tempo occorreva per avere ragione delle fiamme. Fiamme originate da montagne di materiale plastico di ogni tipo che bruciando hanno prodotto un denso fumo nero visibile fino a San Giuseppe Ves., fumo che una volta raffreddatosi calerà come un velo velenoso su tutta l’agro-nocerino-sarnese e vesuviano inquinando tutto con le sue polveri sottili.

Questo ennesimo danno ambientale si aggiunge ai quotidiani incendi che notte e giorno costellano con i loro funghi neri tutta la valle ai bordi della SS 268. Oramai il puzzo di materiale plastico bruciato impregna ogni cosa, ogni organismo vivente è soggetto a questa pandemia che sta uccidendo la vita, i casi di leucemie e neoplasie hanno uno sviluppo geometrico incredibile, migliaia di casi all’anno nel silenzio totale delle amministrazioni comunali.

Dopo quasi una giornata di fuoco e fumo l’ARPAC ancora non si è fatta viva per fare un’analisi dell’aria e prendere i provvedimenti necessari, nel frattempo centinaia di curiosi stazionano sul marciapiedi difronte non curanti della morte che li circonda. Lo Stato è presente con una sola macchina dei Carabinieri per sorvegliare l’andamento delle operazioni.

Eppure in casi simili succeduti nel nord-est del Paese abbiamo assistito a tecnici in tuta che analizzavano aria e terra per controllare il grado di inquinamento al fine di prendere i provvedimenti di legge, da noi invece quando tutto sarà finito aspetteremo il prossimo incendio. Abbiamo fatto l’abitudine a tutto.

                                                                                Mimmo Russo