Bertolaso con tutti i guai che ha in casa sua pensa fortissimamente a noi vesuviani. Ci ama a tal punto questo personaggio buono per ogni stagione, che andava a genio alla sinistra ed oggi alla destra, da sognare la seconda discarica nel Parco del Vesuvio. Un mega fosso da territorio lunare dove raccogliervi tutta la munnezza della Campania. Ma perché dargli torto al Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, se lui in questi paraggi ha trovato terreno fertile in seguito alla latitanza di rappresentanti politici cacasotto?

Abbiamo dei rappresentanti in consiglio provinciali, teste di legno incapaci di comandare persino la realizzazione di una rotonda in un incrocio mortale quale è quello di via Pianillo. Ci potremmo mai aspettare che questi politici tutelino la salute dei nostri figli? Così Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno non trovando ostacoli tra gli indigeni inquinati, ha come ultimo ostacolo la strenua resistenza dell’eurodeputata olandese Judith Merkeis, capo delegazione della Commissione petizioni del parlamento europeo, che visitando la Campania aveva espresso la sua contrarietà all’apertura di una seconda discarica alle pendici del Vesuvio e l’auspicio della chiusura di quella già esistente.

Ma sto capo della sprotezione incivile, che dice di conoscere la realtà dei nostri paesi, “perché la discarica non se la fa a casa sua?”, la domanda senza giri di parola gliel’hanno rivolta i sindaci di Terzigno e Boscotrecase, Auricchio e Langella. Argomento che non sembra interessare i primi cittadini di San Giuseppe Vesuviano e Ottaviano. Come se loro non fossero parte integrante e predominante del Parco.

Certo da chi in cinque anni non è riuscito a fare quello che i commissari prefettizi sono riusciti in cinquanta giorni: imporre al generale Jucci di accelerare il rifacimento delle vie comunali, non ci si può attendere una difesa a spada tratta, ad oltranza della salute dei propri “sudditi”.

La dignità non si riacquista grazie alle sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale, piuttosto lavorando alacremente affinché questa bistrattata comunità sangiuseppese non sprofondi ancor più nel baratro della invivibilità. Personalmente penso che i commissariamenti dei Comuni oramai siano diventati una barzelletta. Devo però anche ammettere che quando eravamo senza amministratori non ne ho sentito affatto la mancanza e con me penso tantissimi cittadini. Credetemi lo dico vergognandomi di come siamo costretti a vivere. Perché sinceramente mi aspetterei un sindaco che facesse veramente qualcosa di buono per il futuro dei nostri giovani.