Ma cosa succede alla Gori? L’azienda è in difficoltà economica? Come da contratto, i Comuni anticipano alla Gori i mutui accesi per le opere realizzate per le reti idriche e fognarie, ma in molti sono ancora creditori delle rate dei mutui per il giugno 2009 ed il gennaio 2010. Le amministrazioni locali di quei soldi, dopo le strette della finanziaria, hanno bisogno impellente. Il sindaco di Nocera Inferiore, Antonio Romano, con l’acqua alla gola, è stato costretto addirittura ad occupare l’ufficio dell’amministratore delegato della Gori (società che gestisce il servizio idrico nel sarnese-vesuviano).
I cittadini pagano in pratica la Gori due volte: una attraverso le bollette che ricevono a casa e l’altra attraverso queste anticipazioni di somme che fanno i Comuni e che non vengono rimborsate. La Gori, tramite l’amministratore delegato, Giovanni Marati, ha fatto sapere che non ci sono soldi per effettuare un mandato di pagamento. Così ci sono sindaci che hanno annunciato anche lo sciopero della fame. Marati(fonte Ansa), dice di ‘comprendere’ le difficoltà di alcuni sindaci: “Per poter far fronte a questi costi, che sono dovuti all’ente e che sono a carico del sistema tariffario - ha spiegato - dobbiamo avere un’adeguata copertura finanziaria da parte dello stesso sistema tariffario. Attualmente la tariffa del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) nei 76 comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale n.3 della Campania, non riesce a coprire questi costi”.
La maggioranza di Gori è pubblica ed è in mano all’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano (consorzio obbligatorio dei 76 comuni), eppure negli ultimi anni la spa ha gestito le assunzioni di personale in modo troppo discrezionale. Parenti e commarelle di sindaci ed assessori sono stati presi alla Gori senza concorso, scavalcando di fatto altri giovani.
“Proprio il consorzio, in qualità di nostro socio di maggioranza, deve assicurare – ha aggiunto l’a.d. della società con sede ad Ercolano - che l’articolazione tariffaria applicata da Gori copra tutti i costi previsti dal Piano d’Ambito. In questo momento - ha concluso Marati - poiché la tariffa del S.I.I. non è stata adeguata dall’Ente d’Ambito, non vi è la copertura tariffaria per i costi e, quindi, non vi è copertura per il rimborso dei mutui. L’azienda è in difficoltà. Comprendo le stesse difficoltà dei sindaci e, quindi, a questo punto lo sciopero lo facciamo insieme”.