L’articolo 13 della legge 39/94 stabilisce “ la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto della qualità sia della risorsa idrica che del servizio fornito”. Si tenga presente che oggi piccolissime imprese sono costrette a pagare, sulla bolletta, un fisso di metri cubi di acqua, anche se non saranno mai consumati.

Presso il Ministero dei lavori pubblici è operativo il Comitato Vigilanza Risorse Idriche, è a lui che il Comune o  comitati di semplici  cittadini devono rivolgersi per farsi specificare se la tariffa applicata dall’Acquedotto vesuviano è quella prevista nel rispetto della convenzione, contemplando, al contempo, agevolazioni per gli usi domestici  e per le categorie di reddito più basso.

L’ente erogatore in questione agisce, nella nostra area, in regime di monopolio, ecco perché spesso partorisce preventivi costosissimi per allacciarsi alla rete idrica.

Ma il problema più grave rimane il mistero della potabilità dell’acqua che scorre dai rubinetti delle nostre abitazioni è questo quello che interessa e non già i dati che oggi sono riferiti alla fonte. La gente è abituata a bere acqua minerale perché non si fida, nessuno gli da certificazioni, ma continua a pagare per un’acqua presunta potabile.

Ecco, questi sono i punti sui quali le amministrazioni locali dovrebbero fare chiarezza per difende gli interessi e la salute di cittadini. Al Comune di San Giuseppe Vesuviano hanno mai avviato un’indagine conoscitiva?

                                                                                                          os. sa.