San Giuseppe Vesuviano - Un grosso sciame di api si è messo a svolazzare nel parcheggio di una azienda tessile a S.M. la Scala, mentre l’area era piena di persone intente a caricare e scaricare merce. Presi dal panico i presenti hanno cominciato a correre in tutte le direzioni mentre lo sciame,incurante del fuggi fuggi generale, si è posato sul cancello d’ingresso. Allertati i Vigili del fuoco, hanno risposto:” interveniamo solo su segnalazione dell’Asl”. All’Asl, invece, pretendevano, “una richiesta per iscritto”.

Ecco allora l’aiuto che non ti aspetti. La Polizia locale di San Giuseppe Vesuviano, é prontamente intervenuta a pochi minuti dalla chiamata, con una volante dei Vigili e l’assistente capo Francesco Ambrosio Francesco, il quale dopo attento sopralluogo, ha tranquillizzato i presenti:”Sono delle api, animali protetti dallo Stato e importantissimi per la salvaguardia dell’ambiente. Se non disturbati non attaccano le persone, ma vanno comunque rimosse. Sarà mia cura, attraverso il comando, contattare un’apicoltore per la rimozione controlata dello sciame”.

Sabato 5 giugno alle ore 8,00 in punto l’Ass. Capo Ambrosio è tornato sul posto insieme al noto apicultore Pierfrancesco Ammendola, titolare dell’Azienda Agricola Antichi Sapori Vesuviani di via S. Leonardo, che con grande perizia e professionalità ha recuperato l’ape regina e il suo sciame usando un’arnia, spiegando ai presenti i motivi dello strano fenomeno: “Ciclicamente gli alveari hanno una rigenerazione attraverso la nascita di una nuova regina, può accadere che la vecchia invece di soccombere decida di volare via alla ricerca di un altro nido, oppure si può trattare di uno sciame selvatico che si sposta per lo stesso motivo. La cosa è naturale e non deve dare preoccupazione, certo ad intervenire devono essere sempre delle persone competenti perchè bisogna seguire un iter di quarantena sotto stretto controllo sanitario”. La domanda di tutti i presenti è stata univoca:”Ma queste cose non le poteva dire l’ispettore sanitario che ha risposto al telefono?” Interrogativo caduto nel vuoto.

Nella sequenza fotografica il film del salvataggio dello sciame: l’arrivo di Pierfrancesco che preleva lo sciame in un’arnia e lo porta via.

In questa avventura finita bene si è scoperto che si le api sono protette dallo Stato, ma il problema è dei cittadini che fanno da involontari ospiti, perchè operare a rigore di legge costa, mentre distruggere lo sciame autonomamente fa incorrere in un doppio problema, da una parte si viola la legge e dall’altra si crea un danno ambientale enorme. In tutto questo chi (Asl,sic!) è titolata a tutelare i cittadini e proteggere gli animali aspetta … una richiesta protocollata.

Ma noi sangiuseppesi abbiamo due fortune, una un comando Polizia locale efficiente, nonostante la montagna di problemi che devono affrontare quotidianamente senza mezzi adeguati, e la seconda una persona come l’assistente capo Ambrosio grande conoscitore di flora e fauna, anche perchè fu assunto come vigile guardaboschi, lavoro che ha svolto egregiamente fino a che una politica miope ed ignorante non ha ritenuto più importante controllare i divieti di sosta invece della salvaguardia del nostro bosco da ogni tipo di aggrssione.   

La morale di questa storia finita a lieto fine è sempre la stessa, si tratta di rifiuti o edilizia privata o di qualsiasi altro argomento comune: lo Stato scarica sui cittadini obblighi che dovrebbero essere comuni, fermo restando poi di punire i trasgressori più piccoli, perchè gli squali sono pericolosi. E quando il problema diventa come l’amergenza rifiuti, giusto per fare un esempio, si criminalizza i cittadini. A questi signori andrebbe detta solo una cosa:”Ma che vi paghiamo a fare?”.

MIMMO RUSSO