BesanaSan Gennaro Vesuviano -Potrebbe essere un’azienda del vesuviano di noci, mandorle e fichi secchi la prima a quotarsi in Borsa nel comparto ortofrutticolo. Almeno così ha lasciato intendere Giuseppe Calcagni, presidente ed azionista di maggioranza (con il 54%, mentre le restanti quote sono intestate ai tre figli, Barbara, Riccardo e Vittoria) della Besana group di San Gennaro Vesuviano, in un’intervista a una rivista di settore, il Corriere Ortofrutticolo.”Fino ad oggi il sistema fragile e le oscillazioni di mercato, legato a variabili non prevedibili come il clima, hanno spinto i diversi protagonisti del settore ortofrutticolo alla massima prudenza”, ha osservato Calcagni, “ma da un paio d’anni a questa parte le cose stanno cambiando”.

Il presidente ha parlato di “tempi maturi per la quotazione di un protagonista di primo piano”, senza fare ipotesi per il suo gruppo, ma lasciando aperta l’eventualità di uno sbarco a Piazza Affari nel prossimo futuro. Un gruppo storico il suo, fondato agli inizi degli anni Venti per commerciare noci e nocciole, che negli ultimi cinque anni è arrivato quasi a quadruplicare il giro d’affari, portandolo da 17,5 a oltre 60 milioni di euro con l’importazione di frutta secca e semi, e un miglioramento del margine operativo lordo che solo nel 2006 è stato del 73%.

Una crescita che ha consentito al Besana group di acquisire una partecipazione di controllo (45%9 nella svizzera Napasol, società di Basilea specializzata nei processi di pastorizzazione e sterilizzazione legati all’industria alimentare. Insieme all’Università di Bari l’azienda della famiglia Calcagni ha partecipato a un progetto di ricerca per la tracciabilità dei prodotti biologici, sviluppando con la tunisina Horchani una produzione di biodatteri.

 

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