San Giuseppe Vesuviano - Da una settimana è al lavoro presso la casa comunale la commissione d’accesso mandata dal Prefetto di Napoli per verificare gli atti amministrativi della gestione Ambrosio. Fino ad ora avevamo solo articoli di giornale e tante illazioni da bar. Da oggi, invece, abbiamo una presa d’atto dell’ amministrazione a mezzo murale, che avvisa tutti i cittadini della novità e comunica che niente è cambiato nella gestione amministrativa della cosa pubblica, anzi, per maggior chiarezza si convoca il consiglio comunale per il 18 febbraio.

La commissione d’accesso è composta da funzionari della prefettura e dei vari corpi di polizia dello stato (carabinieri, polizia, finanza e DIA ) i compiti sono di analizzare gli atti del Comune, la correttezza amministrativa, e verificare che nella gestione non vi siano condizionamenti da parte del crimine organizzato.
Il solo fatto che, da parte del ministero degli interni, si sia dato il via a questa procedura, denota che le denunce in mano agli inquirenti devono essere molto importanti e circostanziate. Come minimo degli amministratori normali avrebbero dovuto dimettersi, o quantomeno astenersi dal continuare la gestione, almeno nel periodo di indagine. Invece, secondo il manifesto, tutto resta invariato perchè i problemi che assillano la nostra comunità sono enormi e richiedono una presenza continua. Tanto è vero che appena firmato il manifesto il sindaco e l’assessore all’ambiente Menzione sono partiti per il Togo per inagurare l’ospedale locale finanziato in parte da noi sangiuseppesi.
Inutile ricordare ai nostri amministratori l’esempio di Willy Brandt, cancelliere della RFG, che si dimise nel 1974 dalla carica perchè un componente del suo staff era stato inquisito di spionaggio dalla polizia. Altri tempi.
In contemporanea al manifesto dell’amministrazione, è stato affisso il comunicato del PD che oltre ad avvisare della novità i cittadini li esorta a tenere alta la guardia affinchè al nostro paese sia risparmiata l’onta di essere sciolto un altra volta per infiltrazione camorristica, cosa che avvenne proprio alla vigilia delle amministrative del 1993. Forti sono gli appelli degli esponenti del PDL locale, il senatore Bobbio in testa, che hanno fatto notare come già nella campagna elettorale del 2007 avevano sottoposto all’opinione pubblica l’uso della spesa pubblica per procurare consenso.
Noi non abbiamo prove che l’attuale giunta Ambrosio sia infiltrata dal crimine organizzato, sarà la magistratura ad appurare la verità e ad emettere le sentenze. Una cosa è certa quello che è mancato al Comune è proprio la trasparenza degli atti amministrativi, che è l’unico antidoto contro ogni malversazione o gestione clientelare della cosa pubblica. Più volte ci siamo occupati dei metodi di assunzione dei professionisti, del continuo utilizzo della trattativa privata negli appalti pubblici (un rullino fotografico pagato 24 euro!) dei criteri per l’assegnazione dei fondi nell’assistenza sociale, dell’uso della cosa pubblica  più per fini elettoralistici che per quelli istituzionali.
La risposta di questi amministratori fu la delibera 249 del 2005, in cui sindaco e giunta, chiedevano ad un avvocato di sollecitare il magistrato a trovare eventuali illegalità o irregolarità nella pubblicazione del periodico Unapagina e per tale fine stanziavano fino a 7500 euro. Unapagina non solo è ancora in diffusione ma è diventato anche on line, quotidiano, al Comune, invece, è giunta la commissione d’accesso. E non ne siamo affatto felici!

                                                                             Mimmo Russo