San Giuseppe Vesuviano - Venerdi 12 settembre, in Comune, nella stanza del sindaco, si è svolta la selezione per un Istruttore cat. C e un dirigente cat. D1. Si sono presentati per  il posto di istruttore 26 candidati e 10 per quello di dirigente. Componenti della commissione esaminatrice: il sindaco Ambrosio, la segretaria generale Vuolsi, il responsabile del servizio Boccia e il dirigente ufficio tecnico Scopa.

Alla selezione era presente anche il cronista, non certo per essere assunto ma per poter fare la cronaca dal vero, ai lettori di Unapagina.it, di un concorso “ad personam”.

Per capire la formula dell’intuito personam bisogna fare un passo indietro. Con la nuova legge elettorale sono state concesse ai sindaci molte prerogative e poteri che prima erano inimmaginabili, fra queste la possibilità di assumere personale specializzato per ottimizzare il funzionamento della macchina comunale. Le condizioni imposte dalla legge sono sostanzialmente tre: disponibilità economica, assenza della specializzazione a concorso fra i dipendenti e un progetto da portare a termine. Per quanto riguarda il posto di istruttore era richiesto solo il diploma superiore e nessuna specializzazione, in via informale si è saputo che il lavoro da svolgere sarebbe stato la distribuzione dei sacchetti per i rifiuti.

La domanda del sottoscritto è stata notificata al Comune il giorno 28 agosto, quattro giorni prima dello scadere dei termini, poi, più nulla di ufficiale. Solo grazie ad un lavoro di “intelligence” sono riuscito a sapere che il sindaco aveva convocato tutti i candidati per il 12 settembre alle 10,30 con telegramma. Tutti tranne il cronista (strano!)

In fila ho potuto ascoltare i commenti dei presenti. In maggioranza giovani laureati o laureandi, che fanno domande a raffica e spesso non sanno neppure per quale motivo sono stati convocati. C’era la mamma con due figli che concorrevano per lo stesso posto e sperava di sistemarne almeno uno. C’erano laureati che alla domanda “sapete che significa intuito personam?” rispondevano, “siamo coscienti ma purtroppo dalle nostre parti concorsi non ne fanno, non abbiamo alternative”.

Una cosa accomunava quei giovani: la speranza di farcela, il loro sguardo pulito di chi ha sgobbato tanto sui libri e che vuole affermarsi nel suo paese e non emigrare. Purtroppo i loro sogni si infrangono sugli scogli dell’intuito personam.

Venuto il mio turno, mi sono presentato alla commissione ed il sindaco mi ha subito messo al corrente che il mio telegramma era stato spedito in tempo ed era tornato indietro con la dicitura “sconosciuto”, quindi, il Comune era in perfetta buona fede. Strano gli atti che mi riguardano del Comune (multe od obblighi) mi vengono recapiti da vigili e funzionari anche di sera, poi, il telegramma torna indietro. Il colloquio inizia: D. Usa il computer, conosce programmi specifici della P.A., usa internet?.  R. Uso il computer molte ore al giorno, uso solo il programma aziendale, navigo in Internet molte ore al giorno. D. Usa internet per cultura o per svago?” R.  Solo per cultura”. D.  Conosce lingue straniere? R. Si due, parlo spagnolo e rumeno. D. Come si dice cane in spagnolo? R. Perro . A questo punto il dialogo si fa un poco informale sui Paesi esteri visitati e sulla situazione interna di questo o quella nazione. Il sindaco riprende con le domande. Perchè ha partecipato a questo concorso? R.  Perchè credo nel bene comune, ogni cittadino dovrebbe partecipare alla gestione della cosa pubblica. Grande meraviglia per il sindaco e la commissione la mia intenzione di devolvere tutti gli emolumenti in beneficenza. Vengo quindi congedato, tutto è durato meno di 5 minuti. Qualcosa in più degli altri candidati.

Finita la “prova” resta solo l’amarezza di aver assistito ad uno spettacolo pietoso e deludente, trentacinque persone messe in fila per due posti che saranno assegnati con un sistema dal chiaro sapore feudale, certo tutto a norma di legge, ma una legge assurda. un secolo e mezzo di lotte sindacali, di lavoratori che si sono immolati per affermare il principio di uguaglianza, giovani come Placido Rizzotto partigiano durante la guerra di liberazione che tornato nella sua Corleone  cerca di spiegare ai braccianti che il lavoro deve essere raggiunto tramite il collocamento e non ad “intuito” dei capibastone. Placido Rizzotto fu ucciso dalla mafia al soldo dei latifondisti e con lui tanti altri giovani, il loro sacrificio è servito alla crescita morale e sociale della nostra società, l’applicazione di queste leggi porta indietro l’orologio della storia al Medioevo. A quando il diritto “ius primae noctis”. (diritto alla prima notte, ndr).  

                                                                                                  Mimmo Russo