San Giuseppe Vesuviano - Con l’ordinanza n. 176 del 24/11/2010 l’amministrazione comunale, per la prima volta, ha cercato di mettere in campo una politica di riduzione dei rifiuti a monte. Per la prima volta si vieta l’utilizzo di determinati materiali plastici nelle manifestazioni pubbliche. Forte è stato lo stupore nel vedere in piazza Garibaldi mercoledì 8 dicembre 2010 servire a cittadini ed amministratori convenuti, una fumante pasta e fagioli nei soliti … piatti di plastica. Ma vediamo cosa dice in dettaglio l’ordinanza n.176: Ordinanza n. 176 (prot. n. 44298 del 24.11.2010)

Oggetto: Disposizioni alle attività commerciali operanti sul territorio comunale per la minimizzazione dei rifiuti, l’incremento della raccolta differenziata e la riduzione dell’impatto ambientale – Divieto di commercializzazione degli shopper (sacchi asporto merci) in polietilene –”Divieto di uso dei contenitori e delle stoviglie monouso non biodegradabili in occasione di feste pubbliche e sagre.”

L’ordinanza prosegue con una serie di richiami a leggi e  codicilli fra cui :”… quest’amministrazione, con tutte le difficoltà del caso, ha raggiunto nell’anno 2009 una percentuale di circa il 34% di raccolta differenziata …” cosa molto, ma molto opinabile. Si arriva così al cuore del problema:

                                           O R D I N A

 

 

al fine di una maggiore tutela ambientale e per una migliore raccolta differenziata dei rifiuti urbani, iniziando con una graduale riduzione della distribuzione delle buste di plastica non riciclabile fino al divieto assoluto, a tutti gli esercizi commerciali operanti nel territorio comunale, sia a posto fisso che itinerante, di fornire e/o offrire buste (shopper) di materiale bio-compatibile, certificato “biodegradabile e compostabile” (bio-plastica), secondo le norme di riferimento e di promuovere la distribuzione di borse in fibra naturale eco-compatibile. E’ inoltre vietato l’uso dei contenitori e delle stoviglie monouso non biodegradabili in occasione di feste pubbliche e sagre.

Ora noi siamo sicuri, anzi sicurissimi, che sia il sindaco Ambrosio che l’assessore all’ambiente Santorelli si siano accertati che i contenitori in cui era servita la cocente pasta e fagioli dai volenterosi impiegati comunali, fossero in polimero eco-compatibile e quindi assimilabili dall’ambiente, e sarebbe il caso che ci dessero l’indirizzo di dove li hanno acquistati per dare le stesse possibilità anche ad altri che volessero organizzare sagre e feste paesane sul nostro territorio in modo da non violare la suddetta ordinanza. Perchè in caso contrario, secondo l’ordinanza 176:

A V V E R T E: 1) ai trasgressori della presente ordinanza verrà applicata una sanzione amministrativa pecuniaria da € 25,00 (venticinque/00)  ad € 500,00 (cinquecento/00), a norma dell’art. 7 bis, del D.Lgs. 267/2000, come introdotto dall’art. 16, della legge 3/2003;

Sull’argomento il comandante della Polizia locale Ciro Cirillo ci dice: “Come in tutte le cose, l’ufficio da me diretto, all’inizio cerca prima il dialogo e poi per chi è restio applica le sanzioni. Esattamente come abbiamo fatto con lo scarico selvaggio dei rifiuti che ci ha portato ad oltre 300 vebali per abbandono di rifiuti fuori dalle regole. Comunque l’ordinanza per il periodo di dicembre 2010 prevede un periodo transitorio che avrà termine il 1^ gennaio 2011″.

 

 

 
 
 

 

 

 

 

 

Su quanto affermato dal Cirillo niente da dire, il problema è etico. Se si chiede agli altri di cambiare abitudini e stile di vita bisogna farlo per primi, non si può pretendere di dare ordini e poi violarli in modo così pacchiano in pubblica piazza.  

                                                                                Mimmo Russo

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