San Giuseppe Vesuviano - ”Dopo tutti i roboanti proclami di sindaco e assessori, dopo tutte le aperture dei consiglieri di maggioranza verso le opposizioni per il bene di San Giuseppe, dopo le scuse e le promesse del Presidente Randaccio a fare meglio, ci risiamo“.

Dora Franzese, capogruppo Pd in consiglio comunale non ne può proprio più dei bizzarri atteggiamenti del presidente del consiglio in fatto di gestione di convocazioni e non solo. Alberto Randaccio, ha telefonato ai capogruppo per convocarli alla conferenza che si sarebbe dovuta tenere nel pomeriggio verso le 16,30. “Siamo stati avvisati per telefono come se fosse l’invito ad andare a prendere l’aperitivo al bar, è dura da mandare giù“, rincara la dose la Franzese.

“E’ una forma inammissibile di gestire una carica così importante come la presidenza della massima assise cittadina. Dall’elezione del 2007 ho più volte richiamato la presidenza ad usare una tempistica diversa per la convocazione della conferenza dei capogruppi e del consiglio stesso, il presidente Randaccio ha sempre risposto che la prossima volta sarebbe stato diverso, mi domando quando sarà la prossima volta? L’arroganza politica dell’amministrazione Ambrosio ha raggiunto limiti intollerabili ai quali, chi è responsabile deve porre un freno.”

In ballo ci sono argomenti come il bilancio di previsione che contiene un’altra raffica di tasse; come il rinnovo per il terzo anno consecutivo dell’addizzionale IRPEF e l’aumento della TARSU di un altro 4%. Il disastro della differenziata che è in stallo totale. Le nomine fatte da questa amministrazione all’indomani dell’uscita di scena dei commissari prefettizi, nomine che cozzano totalmente con il decreto blocca assunzioni del governo, e le future assunzioni sempre ad Intuitu Personae. Senza parlare delle decine di pratiche di debiti fuori bilancio che aspettano in parcheggio di essere pagate con un cenno della mano da parte dei consiglieri di maggioranza.

Bene in tutto questo la presidenza del consiglio comunale continua a comportarsi come se la democrazia fosse un optional da mostrare solo nelle uscite ufficiali e non lo strumento principale da usare in ogni atto pubblico. Logicamente i funzionari che dovrebbero vigilare affinchè tutte le componenti democratiche del consiglio siano tutelate ugualmente, guardano da un’altra parte“.

Il sindaco tuonò nell’ultimo consiglio comunale” … adesso le carte in Procura le porto io …” . Sarebbe il caso che la Procura della Repubblica si interessasse a questi comportamenti così al limiti della norma.