San Giuseppe Vesuviano - Quella appena passata è stata una notte tremenda per gli autisti dei tanti camion diretti alla discarica ex SARI, per le forze dell’ordine e per i tanti cittadini che si oppongono, a mani nude, allo scempio ambientale perpetrato dallo Stato nel Parco Nazionale del Vesuvio.

Si è cominciato sabato 16 ottobre, di buon mattino i cittadini di Terzigno hanno bloccato dei camion in via Panoramica chiedendo che fossero controllati perchè perdevano liquidi dal cassone. Detto fatto, la Polizia locale agli ordini del comandante Bellobuono, ha eseguito i controlli di legge sui veicoli fermi e ne ha sequestrato 3 per mancanza di certificato assicurativo e di carta di circolazione. I cittadini, però, hanno preteso che restassero bloccati anche altre tre veicoli, situazione che si è sbloccata solo verso l’una del giorno dopo su intervento della Polizia.

Nel frattempo un gruppo di manifestanti presidiava l’incrocio fra via L. Da Vinci e via Carlo Alberto impegnati da due grossi mezzi della Polizia con uomini in assetto antisommossa. Mentre il dirigente presente, con modi gentili ma decisi, chiedeva di sciogliere la manifestazione, fra i dimostranti si è fatto largo un sacerdote in abiti talari che con estrema calma, ma altrettanto decisione ha cercato di evitare disordini chiedendo il rispetto delle ragioni della gente. Il prete:”Signori non avete diritto di aggredire questi cittadini inermi”. Il dirigente:”Padre a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio, dica a questa gente di spostarsi che stanno facendo una manifestazione non autorizzata. Io rappresento il diritto di 3,5 milioni di cittadini campani a vivere senza rifiuti in città decenti”.  Una logica che non ammette repliche, i Vesuviani soccombano per tenere pulita l’intera Provincia di Napoli !!!

Peccato che era tutto un bluff, mentre la gente era impegnata a parlare la Polizia ha fatto deviare il convoglio proveniente da via G. Verdi su via L.Da Vinci e quindi sulla direttrice: C.so Einaudi-C.so E. De Nicola-via Benedetto Croce. C’è stato un fuggi fuggi generale con i dimostranti che di gran carriera hanno abbandonato il blocco per raggiungere la testa del convoglio passando da via Cavour e la Polizia che ha fatto dietro front per raggiungere i camion.

Tutto inutile, alcune donne molto battagliere si sono messe di traverso proprio sulla salita di via B. Croce rallentando i mezzi e, altri complice il buio, hanno forato le ruote dei camion di testa. E’ stata una Caporetto per le forze dell’ordine, forse oltre 50 camion sono rimasti imbottigliati dalla Panoramica a via L.Da Vinci impossibilitati ad andare avanti o indietro perchè ogni tanto, sempre dal buio, ombre sconosciute si impadronivano delle chiavi dei mezzi lasciati incustoditi dagli autisti.

Si sono formati così capannelli di persone lungo tutta la strada ed hanno cominciato a familiarizzare con i residenti raccontando le loro avventure per chiudere il “fosso” di Pianura, erano di Pozzuoli, Quarto, S.Antonio Abate, Castellammare di Stabia, Napoli, un poco da tutta la Provincia sono rimasti bloccati sulla pietra lavica terzignese.

Nel frattempo un mezzo isolato era in fiamme in via Cavour. Le ombre provocate dalle fiamme nella strada buia riportavano alla mente l’antica memoria della battaglia di Stalingrado, dove l’esercito più potente del mondo fu umiliato da pochi e determinati partigiani aiutati dal clima favorevole e dalla conoscenza del territorio. Da notare che le forze dell’ordine presenti sulle strade sembravano molto meno di quelle viste le altre notti.

In tutto questo la politica era ed è assente. La politica vera, quella con la P maiuscola ha abbandonato a se stesso questa gente e questo territorio, i 33 deputati del collegio Campania 1 e i 30 senatori eletti in Campania per le politiche del 2008 non si sono visti e tantomeno è venuto il diretto responsabile della discarica, l’On. Luigi Cesaro Presidente della Provincia di Napoli. Sembriamo un popolo di apolidi.

La cronaca termina alle ore 05,00 del 17/10/2010 per stanchezza, ma chi resta per strada ha negli occhi la determinazione di chi oramai non ha più nulla da perdere.

                                                                                      Mimmo Russo