San Giuseppe Vesuviano - Il 19 maggio 2010 sarà ricordata come una data storica negli annali del nostro paese, il TAR Campania ha rimesso in sella la giunta Ambrosio sciolta solo 5 mesi prima per infiltrazione camorristica.
Va un plauso a questi uomini e donne, eletti nell’estate de 2007 con un plebiscito di quasi l’80% dell’elettorato, ancora qualche voto e avremmo potuto parlare di elezioni bulgare, che hanno creduto e lottato per la loro innocenza e per la loro dignità. All’indomani del 19 maggio nessuno potrà mai additarli come collusi con la malavita organizzata.
Si era sperato che questa pausa di riflessione ordinata dal consiglio dei Ministri servisse almeno a far comprendere a tutti che chi vince le elezioni governa e chi le perde controlla, con pari diritti e dignità.
Si era sperato che dopo la pausa non avremmo più assistito a comportamenti di arroganza gratuita nell’interpretazione di leggi e regolamenti, sia da parte di amministratori che da parte di funzionari comunali.
Si era sperato che almeno nella convocazione del consiglio comunale, massima assise della democrazia, si fosse tenuto conto delle esigenze di tutti i consiglieri comunali, come più volte invocato dall’opposizione. Invece si è seguito sempre il metodo unilaterale di minima partecipazione: la conferenza dei capigruppo è stata notificata venerdì 28 di pomeriggio per lunedì 31 alle ore 13.00, come a dire “tanto non avete niente da fare, potete anche passare 5 minuti al Comune a sentire le novità…
Chi si è recato al Comune ha trovato all’ordine del giorno solo la surroga del Sen. Bobbio, divenuto sindaco di Castellammare di Stabia, e il monologo 2 del sindaco Ambrosio, probabile fotocopia del monologo 1 di marzo 2009 quando ci rassicurava “… non ci sono camorristi sul Comune…. siamo tutte persone per bene… la statistica è dalla nostra parte, le commissione d’accesso non significano niente….”. Bene la conferenza dei capigruppo è riuscita solo a dare uno sguardo sullo striminzito ordine del giorno e per la data di convocazione ci penserà qualcun’altro in altra sede.
Da voci di corridoio sappiamo che nel prossimo consiglio comunale oltre alla surroga del Sen. Bobbio con il primo dei non eletti Andreoli, il quale indeciso sembra che opterà per favorire il collega di partito Luigi Miranda, vi sono importanti cambiamenti di casacche fra i consiglieri.
Sembra sicuro il passaggio di Enzo Ugliano, eletto in F.I. passato in MPA come capogruppo e unico a non aver firmato il ricorso al TAR del gruppone di maggioranza, nel PDL. Già dichiarato sulla stampa locale invece il passaggio di Gennaro Ambrosio dal gruppo di Italiani nel Mondo, di cui era promotore segretario politico e capo gruppo in consiglio comunale, nel PDL. Ancora un mistero la posizione di Francesco Duraccio, eletto nel PD, e probabilmente approdato nell’UDC al seguito di Sommese. Quindi l’unico vero vincitore, a seguito dello scioglimento, possiamo dire senza ombra di dubbio, è l’avv. Enzo Catapano che passa da due a cinque consiglieri.
L’unico sconfitto è il paese, che si ritrova a soli tre anni dall’elezioni, con un consiglio comunale che non è lo stesso eletto dal popolo. Certo tutti possiamo cambiare idea, ma quando si è eletti per farlo bisogna andare di fronte al popolo e rimettersi alla sua decisione. Deontologia avrebbe voluto che solo davanti all’accusa di infiltrazione camorristica l’intero consiglio si sarebbe dovuto dimettere, al di là delle sentenze dei tribunali, il giudizio toccava ai cittadini, mentre dalle nostre parti si cambia idea così come si cambia camicia, incuranti delle responsabilità assunte nei confronti degli elettori.
Sempre da voci di corridoio la convocazione del consiglio comunale dovrebbe essere fra l’8 o il 10 giugno, fermo restando che l’autorità decisionale non abbia impegni nel qual caso tutto si sposta a data da destinarsi. Per l’ora dovrebbe essere le 20.00 ma come da tradizione sindaco e giunta arriveranno ben oltre le 21.00 a meno che il nuovo segretario generale non mandi deserta la seduta 60 minuti dopo la convocazione così come vuole la legge e la buona educazione, entrambe merci rare dalle nostre parti. Auguriamo a tutti i partecipanti una buona visione.